Ritratto: Cecilia – Una storia multilingue italo-argentina

Vi presentiamo un altro ritratto degli utenti di Babbel – uno scorcio delle loro vite e dei motivi per cui hanno deciso di imparare una nuova lingua. Se anche tu vuoi condividere con noi la tua storia, scrivi un commento qui sotto. Oggi vi presentiamo Cecilia, argentina di Buenos Aires con una grandissima passione per […]
Cecilia zwischen den Kulturen

Vi presentiamo un altro ritratto degli utenti di Babbel – uno scorcio delle loro vite e dei motivi per cui hanno deciso di imparare una nuova lingua. Se anche tu vuoi condividere con noi la tua storia, scrivi un commento qui sotto. Oggi vi presentiamo Cecilia, argentina di Buenos Aires con una grandissima passione per le lingue. Oltre alla sua lingua madre, lo spagnolo, all’età di 35 anni ha già imparato nove lingue. Tra quelle che parla perfettamente c’è l’italiano, lingua in cui ha sostenuto l’intervista e che sente sua. Qui ci spiega come mai.

Oltre alla mia lingua madre (lo spagnolo), il tedesco è la nona lingua che imparo. In passato ho studiato l’italiano, l’inglese, il francese, il portoghese, l’arabo, il croato, il giapponese ed il mandarino. Purtroppo, non praticando queste lingue, non le ricordo tutte. Quelle che parlo correntemente sono l’italiano, l’inglese, il francese e il mandarino.

Parlo l’italiano perché i miei genitori sono italiani, come i miei nonni. Tre di loro sono immigrati dall’Italia da giovani per scappare dalla guerra (il nonno materno addirittura a 13 anni, durante il regno d’Italia). La nonna materna invece è nata a Buenos Aires da genitori italiani.

I miei genitori non mi hanno mai parlato in italiano, sempre in spagnolo. La connessione con l’Italia però c’è sempre stata, specialmente grazie ai miei nonni paterni. Hanno avuto la fortuna di andare spesso in Italia grazie al lavoro di mio nonno e dai loro viaggi portavano sempre qualcosa: che fossero cioccolatini o cassette di musica, era sempre un pezzetto d’Italia che mi connetteva alle mie radici. Mi ricordo che all’epoca ascoltavo sempre San Remo o Lo Zecchino d’oro.

Direi però che quello che mi ha segnato di più sono stati tre regali che mi hanno fatto i miei genitori: un aereo, un mappamondo e un libro di geografia, regali non tipici per una bambina. Credo che la mia curiosità e la mia passione per i viaggi sia nata così. Mi divertivo molto a giocare con mia sorella a guardare il mappamondo cercando le capitali: all’inizio la mia geografia era fatta solo di “Argentina-Italia”.

La prima volta che sono andata in Italia avevo due anni, ma non me ne ricordo. Poi a 19 anni ho cominciato a studiare nella Svizzera italiana e in quel periodo sono andata a trovare spesso i miei cugini che abitano in Calabria. In Svizzera ho studiato Scienze della comunicazione e ho imparato il francese, dato che bisognava sapere una seconda lingua nazionale. Avrei voluto imparare il tedesco ma il livello degli altri studenti era troppo alto e avevo paura di non riuscire a tenere il passo. Ma alla fine è stata una scelta fortunata: dopo qualche anno ho trovato infatti lavoro a Ginevra.

Dopo aver studiato il giapponese, ho cominciato a studiare il cinese mandarino a Taiwan. L’ho studiato per un anno a Taipei e ho deciso di restare lì per svolgere il master di giornalismo presso la Chinese Culture University. Sono stata presa e ora parlo e scrivo correttamente il mandarino. Il master era in inglese ma mi sono accorta ben presto che, nella vita quotidiana, si è spesso esclusi se non si parla la lingua del luogo: sebbene la popolazione sia molto istruita, l’inglese non è molto diffuso. Ora lavoro per una ditta di software, all’ufficio stampa, ma ho anche molti contatti in America latina, in Spagna e in Italia con tech blogger. Durante il mio tempo libero scrivo delle recensioni. Quello che mi piace di più è scrivere di applicazioni per imparare le lingue.

Ormai sono a Taiwan da cinque anni e sebbene sia un’isola bellissima, un giorno vorrei tornare in Europa e mi piacerebbe andare a vivere in Germania.

In passato ho avuto molti problemi con il tedesco perché trovavo l’insegnamento tradizionale molto noioso. Un altro problema è che ho pochissimo tempo, dato che ho molte attività extralavorative e pratico molto sport. Così ho pensato che Babbel poteva essere la soluzione perfetta: avrei potuto usarla mentre andavo in metro da un posto all’altro senza dovermi portare sempre dietro dei libri.

Mi piace mescolare vari metodi e accompagno lo studio di Babbel a un corso con insegnante il sabato, che si svolge in mandarino. Dato che i corsi di Babbel sono divisi per temi, dopo aver fatto una lezione con l’insegnante scelgo lo stesso argomento su Babbel e amplio il vocabolario.

Quando imparo una nuova lingua cerco di immergermi in questo nuovo mondo. Una cosa che mi piace fare è ascoltare canzoni nella lingua che voglio imparare: al momento sono innamoratissima del cantante tedesco Andreas Bourani. C’è un unico problema: è l’autore della canzone “Auf uns“. Me l’ha mandata un mio amico tedesco dicendomi che non era possibile che mi piacesse la canzone con cui loro avevano festeggiato la vittoria della Germania sull’Argentina dei Mondiali del 2014!

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